lunedì 13 marzo 2023

Non è la verità che deve essere sinodale. È la sinodalità che deve essere vera.

Indice dei precedenti.
Molti padri sinodali e strenui difensori del movimento sinodale hanno dimenticato che la Verità è una e inamovibile ed è nel Vangelo.

Purtroppo, è sempre più frequente trovare, quasi quotidianamente, affermazioni e proposte di alti vertici ecclesiastici che si scontrano con la tradizione, la morale o la dottrina cattolica. Insomma, sono contrari al Vangelo.

La via sinodale, non solo in Germania, viene utilizzata per cercare di riformulare alcuni aspetti del cattolicesimo. Tutti conoscono l’ossessione imperante in certi ambienti ecclesiali di modificare la morale sessuale della Chiesa, la posizione sull’omosessualità, il celibato sacerdotale o l’apertura del diaconato e del sacerdozio alle donne.

I promotori di questi cambiamenti radicali all’interno della Chiesa trattano la Sposa di Cristo come se fosse un partito politico che organizza un “congresso” per riformulare alcuni suoi postulati al fine di allargare la sua base elettorale anche a costo di rompere con i principi fondanti della la festa. Come si dice colloquialmente, “in politica tutto va bene”, ma non si tratta di fare politica. Si tratta di salvaguardare la fede e la Verità ereditate in 2000 anni di tradizione per continuare a conservarle intatte.

E sì, va conservata intatta perché la Verità non varia secondo le esigenze sociali né si conforma al mondo. La missione principale della Chiesa è attrarre il mondo alla Verità, ma in nessun caso offuscarla, camuffarla o modificarla con il falso pretesto di renderla “più gentile” per renderla più attraente.

La Verità nascosta nel Vangelo
È bene ricordare ciò che Gesù disse a Tommaso nel Vangelo: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per mezzo di me. Il Signore disse anche in un’altra occasione ai discepoli: «Chi vuole venire con me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Se vuoi salvare la tua vita, la perderai; ma chi lo perderà per me lo troverà».

Il Signore non parla in nessun momento di mettere alla prova la Verità di volta in volta in modo che sia più comodo per i suoi seguaci seguirlo. Il compito di conoscere e vivere nella Verità è un compito arduo per tutti i cristiani. È quindi un invito a rinnegare noi stessi, a portare la nostra croce e a seguirlo da vicino.

Il problema appare quando questa società individualista, egoista e materialista preferisce anteporre le sue comodità ei suoi desideri personali a quella Verità. Sarà sempre più comodo e più facile modellare un messaggio o un programma al nostro stile di vita radicato piuttosto che cambiare il modo in cui agiamo per adattarci a quell’ideale.

Qualcosa del genere accade sullo sfondo con il tema della sinodalità. Osserviamo come l’invito fatto dal sinodalismo sia quello di adattare la Verità rivelata all’uomo assonnato del nostro tempo, pigro e lento quando si tratta di acquisire virtù. Non si tratta di riempire le chiese di persone per calmare in qualche modo le coscienze e far sembrare che si stia svolgendo un compito di evangelizzazione della società.

La Santa Madre Chiesa non ha motivazione più grande che quella di condurre le anime verso la salvezza. Per questo è necessario denunciare ed indicare con nomi e cognomi coloro che in teoria devono svolgere questo compito e si dedicano a confondere le anime sulla base della prostituzione e plasmare la Verità ai desideri individuali. Ecco perché il protestantesimo esiste già.

Redazione di Infovaticana
(infovaticana.com) - by Osservatorio Card. Van Thuân

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