Hanno destato scalpore le parole dell’arcivescovo Gänswein — il più stretto confidente del Papa in quanto suo segretario particolare e fedele collaboratore da tanti anni —, in un’intervista a Guido Horst, di Tagespost, sulle reazioni di Benedetto XVI alla Traditionis Custodes, sostanziale demolizione del Summorum Pomntificum.
Alla domanda se Benedetto fosse rimasto deluso da Traditionis Custodes, Gänswein ha risposto [video qui]:
“L’ha colpito molto duramente. Credo che abbia spezzato il cuore di papa Benedetto leggere quel motu proprio.
L’intenzione di papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che semplicemente avevano trovato una casa nella vecchia messa a trovare una pace interiore, una pace liturgica e anche per sottrarli a Lefebvre.
Se pensate per quanti secoli la vecchia messa è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per molti santi è difficile immaginare che non abbia più nulla da offrire.
Impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il concilio vaticano II e non sanno nulla dei drammi che hanno circondato il Concilio Vaticano II…
Togliere questo tesoro alle persone, perché? Non credo di poter dire di essere a mio agio con questo”.
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