La sorpresa. L'ultimo libro di Benedetto XVI, pubblicato post mortem. C'è chi lo definisce una bomba atomica sul modernismo. Lui stesso ha chiesto ai curatori, Elio Guerriero e mons. Georg Gaenswein, con una lettera del primo maggio 2022: "Questo volume, che raccoglie gli scritti da me composti nel monastero Mater Ecclesiae, deve essere pubblicato dopo la mia morte". In una lettera a Guerriero Ratzinger aveva così motivato la sua scelta: "Da parte mia, in vita, non voglio più pubblicare nulla. La furia dei circoli a me contrari in Germania è talmente forte che l'apparizione di ogni mia parola subito provoca da parte loro un vociare assassino. Voglio risparmiare questo a me stesso e alla cristianità".
"Il Giornale" cita anche l'inizio della parte relativa alla rinuncia: "Quando l'11 febbraio 2013 annunciai le mie dimissioni dal ministero del successore di Pietro...". Se il testo è quello, ancora una volta pare che Benedetto XVI dica che ha rinunciato al 'ministerium' (ma non al 'munus')...
La scorsa degli argomenti dell'articolo ripreso di seguito per segnalare la notizia, certamente interessante, è piuttosto sommaria. Bisognerà conoscere il testo integrale per un'analisi più precisa.
Qui l'indice di tutti gli interventi di Ratzinger dal 'recinto di Pietro'.
Un libro postumo di Benedetto XVI
Intitolato Che cos'e il Cristianesimo, questo libro raccoglie 16 testi del periodo successivo all'abdicazione di Benedetto XVI nel 2013; la maggior parte è stata scritta intorno al 2018, l'ultima nel 2022. È stata pubblicata da Mondadori il 18 gennaio.
Opposizione tra cattolicesimo e protestantesimo
In un testo inedito, Benedetto XVI deplora che il Vaticano II "non abbia affrontato la messa in questione fondamentale del sacerdozio cattolico da parte della Riforma del XVI secolo". È una "ferita che oggi si avverte e che, a mio avviso, va affrontata in modo aperto e fondamentale".
Benedetto XVI vede l'errore originario di Lutero nella sua visione di un'opposizione insanabile tra il concetto sacerdotale dell'Antico Testamento e il sacerdozio conferito da Gesù Cristo. Tuttavia, la Chiesa primitiva aveva già collegato il sacerdozio dell'Antico Testamento con i ministeri del Nuovo Testamento e non vedeva la giustificazione tramite la fede e le opere come opposte.
Il culto protestante e la messa sono fondamentalmente diversi
A causa dei loro fondamenti teologici opposti, "è abbastanza chiaro che la Cena [protestante] e la Messa sono due forme di culto fondamentalmente diverse e che si escludono a vicenda. Lo ricordino coloro che oggi predicano l'intercomunione", ammonisce Joseph Ratzinger.
Benedetto XVI fa notare che, nella riforma liturgica, "le tesi di Lutero hanno avuto un certo ruolo tacito, tanto che certi ambienti hanno potuto sostenere che il decreto del Concilio di Trento sul sacrificio della messa era stato tacitamente abolito".
Esprime quindi il sospetto che l'asprezza dell'opposizione alla Messa antica derivasse in parte anche dal fatto che alcuni vedevano in essa un'idea di sacrificio ed espiazione non più accettabile. Questa doppia osservazione giustifica le critiche mosse al Novus Ordo - in particolare dal "Breve esame critico" – che avevano rilevato sia questa influenza protestante sia il rifiuto del sacrificio espiatorio.
Il mondo moderno accetta Lutero meglio del cattolicesimo
Scrive infine il defunto papa emerito: "È evidente che il pensiero moderno (...) si trova più a suo agio con l'approccio di Lutero che con quello cattolico. Perché una spiegazione della Scrittura che vede l'Antico Testamento come una via a Gesù Cristo è quasi inaccessibile al pensiero moderno".
Dialogo con l'Islam
Benedetto XVI critica certi tentativi di dialogo tra cristiani e musulmani, che sottolineano che sia la Bibbia che il Corano parlano della misericordia di Dio. Di qui l'imperativo ad amare il prossimo. Ma viene affermato anche che entrambi i testi contengano appelli alla violenza.
Il risultato è che, in un certo senso, ci poniamo al di sopra delle due religioni e affermiamo che in entrambe c'è il bene e il male e che è quindi necessario leggere la Bibbia e il Corano con un'ermeneutica dell'amore e opporsi alla violenza prendendo in considerazione entrambi.
Falsa tolleranza in Occidente
In un altro testo, Joseph Ratzinger osserva che "i grandi poteri della tolleranza non concedono al cristianesimo la tolleranza che diffondono". Con la loro "manipolazione radicale dell'uomo" e la "distorsione dei sessi da parte dell'ideologia di genere", sono chiaramente contrari al cristianesimo, scrive.
E aggiunge: "L'insofferenza di questa apparente modernità nei confronti della fede cristiana non si è ancora trasformata in aperta persecuzione, eppure si manifesta in modo sempre più autoritario con l'obiettivo di pervenire, con un'opportuna legislazione, allo sradicamento di ciò che è essenzialmente Cristiano".
Infine, confuta la critica secondo cui la fede cristiana è intrinsecamente intollerante a causa della sua pretesa di verità e universalità. Questa visione si basa sul sospetto che la verità sia pericolosa. Ma sono le società che si oppongono alla verità ad essere intolleranti.
Secondo Elio Guerriero, coeditore, la condizione imperativa di Benedetto XVI era quella di pubblicare il libro solo dopo la sua morte. "Per quanto mi riguarda, non voglio pubblicare nulla nella mia vita. La rabbia degli ambienti contro di me in Germania è così forte che la comparsa della minima delle mie parole provoca immediatamente un clamore omicida da parte loro".
(Fonti: Katolisch/InfoCatolica – FSSPX.Actualités)
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