Con i più profondi sentimenti di dolore e di gratitudine, ho ricevuto la notizia della morte del Papa Emerito Benedetto XVI. È triste perdere la compagnia terrena di un Successore di San Pietro che, anche dopo la sua abdicazione dall’Ufficio Petrino, ha continuato a essere fonte di molte grazie per la Chiesa, specialmente con l’offerta delle sue preghiere e delle sue sofferenze per tante necessità della Chiesa nel nostro tempo. Allo stesso tempo, sono profondamente grato a Dio onnipotente per la vita di Joseph Ratzinger, che ha risposto fedelmente alla vocazione al Sacerdozio, fino ad accettare il peso inimmaginabile di servire come Vescovo della Chiesa Universale, e che ha messo i suoi notevoli talenti completamente al servizio di Cristo Buon Pastore come sacerdote e Vescovo che agisce nella Sua persona per l’insegnamento, la santificazione e il governo del gregge del Padre, e infine come Vicario di Cristo in terra. Era un docente particolarmente dotato della Fede cattolica, con una particolare considerazione per l’espressione più alta e perfetta della Fede: il Culto Sacro. Il suo sano insegnamento, specialmente per quanto riguarda la Sacra Liturgia, rimane un’eredità viva e duratura.
È stato per me un onore servirlo come Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Nei miei incontri con lui, quando era ancora Romano Pontefice e dopo la sua abdicazione, sono sempre stato colpito dalla sua straordinaria intelligenza e conoscenza, unite a una mitezza simile a quella di Cristo. Egli ha veramente servito secondo le parole ispirate del suo motto episcopale come uno dei “cooperatores veritatis” [“collaboratori della verità”] di Nostro Signore (3 Gv 8).Vi prego di unirvi a me nella preghiera per l’eterno riposo della sua anima immortale. Che possa riposare in pace.
Raymond Leo Cardinale Burke - Fonte
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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