sabato 14 gennaio 2023

Voci su un nuovo documento che limiterà ancora più duramente il patrimonio liturgico del rito romano antico

Segnalazioni del lettori. Circolano voci su ulteriori rischi per il patrimonio liturgico del rito romano antico. Indice articoli sulla Traditionis custodes e successivi.

Ulteriori rischi per il patrimonio liturgico del rito romano antico

Come molti di voi ora sapranno, si vocifera di un nuovo documento più duro che limiterà ancora più rigorosamente il patrimonio liturgico del rito romano noto come "usus antiquior". Sono ancora voci, ma non sono affatto voci insondabili, dato quello che vediamo uscire, da sfumature e umori, dalle sale del Vaticano in questi giorni. In ogni caso, quello che sto per dire vale tanto per la Traditionis Custodes quanto per questo, finora, si dice solo nuovo documento.
In questa situazione non si tratta solo di astrazioni testuali e giuridiche. Abbiamo a che fare con le persone; con i fedeli. Abbiamo a che fare con bambini, con famiglie, giovani e anziani, persone con disabilità, tutti coloro che trovano la loro casa spirituale e conforto nel tradizionale patrimonio liturgico della chiesa romana. Penso che questo aspetto debba essere evidenziato di più per dargli il suo legittimo volto umano, non solo astrazioni su documenti o forme liturgiche (anche se si tratta di aspetti ovviamente da discutere).
Azioni come Traditionis custodes o come questa voce, non sono solo astrazioni, causano danni effettivi e ferite alle persone reali sul campo, alcune delle quali sono i membri più vulnerabili della Chiesa. Qualcuno potrebbe suggerire: "beh non sono poi molti nel grande ambito della chiesa più ampia" e, sebbene ciò possa essere numericamente vero, mi sembra che possa comportare due risposte.
Innanzitutto, non riguarda solo le persone legate a questo patrimonio liturgico: questo tipo di interventi da parte di coloro che dovrebbero essere padri spirituali e pastori possono scandalizzare chi vede tutta la brutalità e l'indifferenza di interventi di un pastore importante. Infatti: "Quale padre fra voi, se suo figlio chiede un pesce, gli darà un serpente invece di un pesce; o se chiede un uovo, gli darà uno scorpione? " (Luca, 11:11-12).
In secondo luogo, è applicabile anche qui la parabola delle pecorelle smarrite. "Quale uomo di voi, avendo cento pecore, se ne ha perduta una, non lascia le novantanove nel deserto, e va dietro a quella che è perduta, finché non la trova? " (Luca, 15:4)
L'intera vicenda non è un semplice "gioco" e le persone non dovrebbero certamente essere trattate come pedine -- tanto meno da parte di coloro che hanno il dovere di proteggerle. La missione e la visione della Chiesa non affrontano né tollerano il concetto di "danno collaterale". Piuttosto la missione e la visione della Chiesa sono meglio riassunte da questo: "Ogni anima è importante". (Shawn Tribe - Contra Traditionis Custodes - Pro Immemorial Roman Rite Usus Antiquior)
* * *
Leggo su internet di un possibile documento con ulteriori restrizioni alla Messa detta di san Pio V. 
Non lo so se è vero, ma se lo è mi viene da dire: basta!
Ma possibile che con tutti i guai che la Chiesa si dovrebbe preoccupare, sono ossessionati da quella minoranza di fedeli che sono attaccati alle forme liturgiche della tradizione?
Ma non si dice che bisogna essere inclusivi ed accogliere tutti… ma vale per tutti ma non per loro?
Possibile si producono documenti su documenti sulla Messa tridentina che dovrebbe riguardare lo 0,01% dei cattolici in cui si rispolvera l’autorità più restrittiva ma non si fanno documenti per condannare la devastazione liturgica che riguarda il 99,99% dei cattolici? Non so voi, ma io ho cominciato a spalancare gli occhi quando ho cominciato a riflettere su questa (solo apparente) contraddizione. (Aurelio Porfiri)

Nessun commento:

Posta un commento